Fringe benefit e mutuo datore di lavoro: di cosa si tratta e come usufruirne
Indice dei contenuti
Fringe benefit e mutuo: in cosa consiste?
Stai per acquistare casa e ti stai informando in merito al fringe benefit disponibile per il mutuo? Continua a leggere: ti aiuteremo a fare chiarezza sull’argomento!
Prima di tutto, cosa intendiamo con il termine “fringe benefit”?
I fringe benefit sono benefici non monetari che le aziende offrono ai propri dipendenti, con lo scopo di integrare la retribuzione e migliorare il benessere dei lavoratori.
I fringe benefit più diffusi e conosciuti sono senza dubbio i buoni pasto. Ma non solo: fra questi benefici, possiamo includere anche auto e cellulare aziendali, servizi per la famiglia, agevolazioni sull’acquisto di beni e polizze assicurative.
Tuttavia, i vantaggi fiscali più apprezzati sono quelli legati alle spese per l’abitazione principale, compresi affitti e, soprattutto, interessi passivi sul mutuo.
Il fringe benefit legato al mutuo, infatti, permette ai lavoratori di ottenere il rimborso di alcune spese collegate al pagamento degli interessi passivi del mutuo sulla prima casa.
Quali sono le novità del 2024?
Con la Legge di Bilancio 2024, sono state introdotte alcune novità che ampliano le possibilità di utilizzo di tutti i fringe benefit sopra citati, con particolare riferimento alle agevolazioni destinate ai lavoratori con figli a carico.
Da quest’anno, infatti, sono previste due soglie di esenzione sui fringe benefit, ovvero:
- esenzioni fino a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico,
- esenzioni fino a 1.000 euro per gli altri dipendenti.
Quali sono le spese del mutuo rimborsabili con il fringe benefit?
Come anticipato, le spese rimborsabili tramite fringe benefit per il mutuo sono collegate agli interessi passivi pagati sui mutui accesi per l’acquisto o la costruzione della prima casa.
Gli interessi passivi sono il costo che un mutuatario deve pagare per il denaro preso in prestito da una banca o da un istituto finanziario: sono una spesa ricorrente e vengono pagati mensilmente insieme alla rata. Dunque, si tratta di un importo che ha un forte impatto sulla vita della persona che ha avviato il mutuo.
È importante specificare che il rimborso relativo agli interessi passivi riguarda solo l’abitazione principale, cioè quella in cui il lavoratore o i suoi familiari risiedono abitualmente.
Fringe benefit e mutuo: quali sono i limiti?
Di contro, le altre spese collegate al mutuo non sono soggette a questa agevolazione, come i costi relativi all’istruttoria del prestito, alle spese notarili o alle assicurazioni sul mutuo.
Inoltre, non è possibile richiedere questa agevolazione per le spese relative a una seconda casa o ad un’altra tipologia di immobile.
Infine, è necessario che sia il dipendente sia il datore di lavoro monitorino attentamente i fringe benefit concessi, per evitare di incorrere nella tassazione sull’importo totale.
Superando i limiti di 1.000 euro per i dipendenti senza figli e 2.000 euro per quelli con figli a carico, infatti, l’intero importo dei benefit sarà soggetto a tasse e contributi, non solo la parte che supera questi limiti.
Ad esempio, un dipendente con figli che riceve fringe benefit per un totale di 2.300 euro non avrà tassata solo la parte eccedente di 300 euro, ma l’intero importo di 2.300 euro.
È importante notare che anche i fringe benefit sotto forma di buoni spesa, buoni carburante o rimborsi per utenze domestiche rientrano nella soglia di esenzione fiscale.
Pertanto, qualora il dipendente faccia richiesta anche per i fringe benefit relativi al mutuo, dovrà considerare tutti questi vantaggi cumulativamente per non superare i limiti di esenzione.
Come presentare la domanda per il fringe benefit sul mutuo?
Per richiedere il fringe benefit legato al mutuo, il dipendente può iniziare contattando il proprio datore di lavoro o le risorse umane della propria azienda, che sono tenuti a fornire tutte le informazioni necessarie riguardo la procedura da seguire e la documentazione da presentare.
Verrà sicuramente richiesto di certificare le spese sostenute; inoltre, per i lavoratori con figli a carico, sarà necessario presentare il codice fiscale degli stessi.
Per ulteriore chiarezza, è possibile rivolgersi a un commercialista privato per ricevere assistenza nella compilazione della domanda e nella gestione delle pratiche fiscali.
Inoltre, se il dipendente sta per acquistare una casa, può essere utile consultare anche il consulente dell’agenzia immobiliare, che può fornire supporto nella parte burocratica legata all’acquisto e garantire che tutte le procedure siano seguite correttamente.
Ad esempio, un’agenzia immobiliare competente come Abito LAB assiste quotidianamente i suoi clienti e offre una consulenza puntuale in merito alle agevolazioni previste.
Hai bisogno di ulteriori dettagli in merito ai fringe benefit e al mutuo?